La spuma nera

In tutti i bar, venduta a bicchieri al banco, ha dissetato una generazione. Nonna della Coca-Cola, cugina del Chinotto, ecco la spuma nera, il vero soft drink tutto...

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In tutti i bar, venduta a bicchieri al banco, ha dissetato una generazione.

Nonna della Coca-Cola, cugina del Chinotto, ecco la spuma nera, il vero soft drink tutto italiano degli anni ’60. La spuma nera si comperava in ogni bar (i bar degli anni ’60) e veniva servita a bicchieri da 50 o da 100 lire da bottiglie da un litro prodotte da aziende diverse e, quindi, tendenzialmente senza marca.

In realtà la marca era il nome stesso: spuma nera.

La più famosa e più gustosa che amo ricordare era quella della Giommi (Lo slogan dell’azienda era “Apri l’occhio, bevi Giommi” con una faccina stilizzata che si tira l’occhio), ma ricordiamo anche la gamma di spume Spumador e Paoletti.

Con il gran successo della spuma nera apparve sul mercato anche una versione bianca, che però sembrava gassosa sia nella vista che nel sapore, e quindi non ebbe particolare successo.

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6 comments

  1. Mariano

    Si trova ancora nei supermarket. Buonissima. Al pari della coca Cola, Chinotto e Pepsi Lemon.

  2. alberto53

    da noi si vendeva in dosi da £25 oppure £(lire) 50 La sua fortuna era che costava circa meta’ delle altre bibite,il monopolio lo aveva la “SPUMADOR” che esiste ancora ma in bottiglia di plastica,allora era di vetro. Quando ti avvicinavi al banco e ordinavi”una spuma nera da 50″, che festa!!

  3. cipollone63

    La spuma nera,l’antenesiana per eccellenza della coca cola,anche se si differenziava molto nel gusto aromatico e meno dolce.Molto utilizzata nella seconda metà degli anni sessanta,nelle osterie per mescolarla con il vino, sopratutto quando gli operai in attesa del pullman della Zeppieri li riportasse a casa, si facevano un panino per merenda,bagnato dal classico mezzo litro di misto,ovvero vino rosso e spuma.La bottiglia era da un litro,e,delle stesse dimensioni di quella dell’acqua sangemini,ma anche se trasparente era in vetro molto più spesso e, dal collo fino all’etichetta non era liscia ma aveva delle piccolissime protuberanze semisferiche. La marca più venduta era prodotta dall’Egeria e l’etichetta riportava un disegno con un beduino a cavallo di un cammello che correva verso un’oasi nel deserto.Della stessa tipologia di bevande c’era il chinotto della Neri quello che aveva lo spot che recitava:”se bevi neri,ne ribevi”,questo a differenza della spuma era commercializzato più in bottigliettte da 1/4 di litro,dalla forma che ricordava una pera.La spuma è andata pian piano scomparendo tra la fine degli anni settanta e i primi ottanta,Ci fù verso la fine degli anni ottanta un tentativo di riproporla sul mercato ma, non più nera ma quasi trasparente con un vago color marrone.Ma sia il colore che il gusto non erano affatto confacenti la vera vecchia spuma e così non attecchì sul mercato.Oggi viene riproposta in bottigliette di vetro ma benchè sia nera il sapore non è affatto quello dei bei tempi,troppo dolciastra,ricorda quasi le prime imitazioni della coca cola.

  4. Fantomas

    Leggendo non riesco a ricordare di aver mai assaggito questa specialità dei nostri anni.
    Chissà se dalle mie parti qualche supermarket la vende.

  5. Aldo

    E’ impressionante la lista interminabile dei coloranti: E102, E104, E122, E123, E124, E132, E133 ed E151. Più gli immancabili “aromi naturali”, chissà quali e chissà quanto naturali. Che miscuglio! Ma all’epoca non ci si pensava e, finché durava, si viveva più tranquilli.

  6. duefiori

    CHE NON VI SENTA dire che la spuma bianca era uguale alla gazzosa. Sapeva di soumante analcolico sgasato (e tecnicamente non era bianca, era gialla). Al bar qua da me ce l’hanno ancora. Confermo che quella nera è sparita, sostituita dal chinotto-spuma. Memorabile, ma breve e più anni 80, la Canada Dry.

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