Lo sceneggiato ‘Il tesoro del castello senza nome’

Il Tesoro del castello senza nome era uno sceneggiato che fu trasmesso nel 1972 in 7 puntate (titolo originale: “Les Galapiats”) di produzione belga. Tratto dal romanzo “Les...

19796 6
19796 6
Condividi

Il Tesoro del castello senza nome era uno sceneggiato che fu trasmesso nel 1972 in 7 puntate (titolo originale: “Les Galapiats”) di produzione belga. Tratto dal romanzo “Les Galapiats” di Pierre Gaspard-Huit racconta la storia di Jean-Loup, un bambino che va in vacanza nel campeggio “Camp Vert” dove viene deriso da tutti perché è l’ultimo arrivato, troppo ben vestito, troppo diverso dagli altri.

 

Ben presto però entra a far parte del clan di Cow-boy, un biondino che è molto abile con il lazo e va in giro con due pistole. Entra in una sorta di squadriglia scout dopo aver superato difficili prove: vincere una gara su go-kart bendato, abbattere con una lancia un avversario a bordo di una bici, scalare una roccia con dei pesi attaccati, eccetera.

La squadra così composta da Jean-Loup, Cow-boy e altri quattro, ascoltando la storia di un vecchio del paese che sostiene che dentro un misterioso castello viene custodito il tesoro dei templari, prendono parte alla caccia al tesoro imbattendosi in innumerevoli avventure.

Durante queste Jean-Loup incontrerà Marianne della quale si innamorerà (noi tutti piccoli vedendo il telefilm fummo rapiti da questa storia d’amore dentro l’avventura). I nostri eroi arriveranno addirittura fino al castello dove scopriranno …

La regia era di Pierre Gaspard-Huit, la produzione Art et Cinèma Bruxelles e il produttore esecutivo Jean Van Raemdonck. Esiste anche il libro scritto dallo stesso regista che ripercorre per filo e per segno tutto il telefilm. Le riprese iniziarono nel 1969 e per finirlo ci vollero tre mesi. Le immagini che probabilmente noi tutti abbiamo impressi nella memoria sono sicuramente in bianco e nero così come la RAI lo ha mandato in onda. Il telefilm invece era a colori. Mitica rimane la colonna sonora di Edizioni Primavera, Bruxelles.Fu girato a Parigi e a Stavelot, un piccolo paese nei pressi di Liegi, vicino al circuito di formula uno SPA-Francochamps.


L’amico dell’anima Ettore Demicheli mi invia una scheda molto interessante ed approfondita sullo sceneggiato in questione che pubblico integralmente di seguito.

Le notizie che vorrei dare sono quelle riguardanti alcuni attori in generale, ossia cosa sono diventati oggi, poi vorrei dare dei link molto utili per tutti coloro che si ricordano del telefilm, tra i quali anche un mio contributo personale, ed infine vorrei parlare un poco della questione di Philippe Cantrel, ossia Jean-Loup, il protagonista principale del telefilm.

Attori

Marco Di Napoli (Cowboy): Figlio di un cantante lirico di chiare origini italiane,tra i suoi fratelli c’è Stephane, attore anche lui, ed interprete di una delle serie di Poly, che parzialmente venne trasmessa anche qui da noi con un buon successo ed ancora ricordata. Il biondo Cowboy è da anni pittore, recita anche in teatro.Vive in Bretagna e il suo sito è www.marcodinapoli.com, dove naturalmente, tra le altre cose, ha una pagina tutta dedicata al suo passato di interprete di film e telefilm, qui ricordiamo soltanto la sua partecipazione da protagonista al telefilm Due anni di vacanze, di produzione francese e trasmesso dalla RAI alla metà degli anni ’70.

Béatrice Marcillac (Marion): Figlia del più noto giornalista radiotelevisivo di Francia, all’insaputa dei genitori mandò alla casa di produzione radiotelevisiva la sua foto dopo aver letto l’annunzio che si cercava una ragazza per una serie televisiva di prossima realizzazione, e venne accettata. Tenendo conto che Béatrice è nata nel 1957 e che le riprese del telefilm vennero girate nell’estate del 1969, dunque lei poteva ancora non aver compiuto dodici anni, e ancora adesso si rimane stupiti nel guardare una ragazzina che però mostrava “naturalmente” quei quindici/sedici anni che tutti gli davano e dai quali era invece ancora distante. Più ancora del bacio, nell’ultima puntata, che gli darà Jean-Loup (e sulla guancia!), l’immagine di lei che rimane è quella della scena al campeggio vicino alle rovine dell’abbazia, quando i ragazzi si presentano e, dopo aver guardato Jean-Loup, lentamente abbassa lo sguardo: in quegli occhi che si abbassano piano per timidezza è racchiusa una volta per sempre anche la nostalgia e la memoria di non pochi bambini del 1972. Béatrice comparirà davanti alla macchina da presa solo un’altra volta, nel 1980 nel film francese “Touch’ pas mon biniou”, di Bernard Lanois, mentre a tuttoggi lavora nel campo delle agenzie immobiliari nella capitale francese.

Thierry Bourdon (Patrick): Il Patrick che s’azzufferà con Jean-Loup per poi diventare suo compagno d’avventura è oggi uno dei più noti doppiatori televisivi d’oltralpe, e sul web si poossono trovare anche un paio di sue interviste e tutte due in lingua francese. Dopo il telefilm del 1969/70 non è più apparso sugli schermi.

Ferdinand Nery (Franz): Il teutonico Franz, che compare per la prima volta nel telefilm a cavallo, insieme a Patrick ed a Marion, lavora nel campo delle realizzazioni televisive, documentaristiche specialmente, ed ha ricevuto anche dei premi in questo campo. Anche lui non è più ricomparso sugli schermi, ma…dietro la macchina da presa.

Francois Mel (Lustucru): Nessuna notizia reperita a riguardo di cosa sia diventato oggi il goloso e simpatico Lustucru.

Jean-Louis Blum (Byloke): Il “ciccione” (scusami, Byloke!) dei Cinghiali delle Ardenne è forse quello che ha avuto più successo di tutti, in quanto è divenuto uno dei più quotati “Mandrake”, ossia maghi professionisti a livello internazionale.

Link

Il sito di riferimento per gli appassionati del telefilm è www.jupe.be/galapiats, ma di questo parlerò più sotto, invece il sito del castello vero e proprio è www.chateau-de-veves.be. Per rivedere e risentire la sigla solo strumentale è sufficiente cliccare su youtube “iltesorodelcastellosenzanome” e apparirà subito il risultato desiderato, mentre, per poter risentire la sigla finale, quella cantata, più bella ed evocativa, occorre andare sul sito francese coucoucircus.org, cliccate su Génériques de séries télé, cliccate poi sulla lettera G, fate scorrere e arrivate sino a Galapiats (titolo originale del telefilm, che significa “i poco di buono”, più o meno), cliccate e godetevi musica e coro: fra l’altro, sulla pagina stessa c’è anche il testo originale se conoscete il francese (ed in più c’è anche la versione strumentale che è differente da quella che si può ascoltare su youtube).

Per poter apprezzare una bella presentazione del telefilm e vedere qualche foto dei ragazzi, si può andare su vicolostretto.net, nella sezione Tv di ieri viene appunto ricordato lo sceneggiato e, per chi vuole, in questa stessa sezione può leggersi Una lacrima sul viso e…600 battiti del cuore, un breve poemetto dedicato a tutti coloro che serbano memoria del telefilm e scritto dall’estensore delle note che state leggendo.

Per ultimo, dopo aver ricordato che si può sempre ricorrere a Wikipedia per avere disponibile una scheda informativa su Les Galapiats, ricordo che la yamatovideo.com ha editato il telefilm in dvd, ed andando sul sito potete naturalmente fare l’acquisto online, ricordandosi però d’una cosa: che il doppiaggio usato in questa edizione non è quello della RAI del 1972, ma è il doppiaggio adottato per le repliche degli anni ’80 sulle reti Mediaset.

L’affaire Cantrel

E Jean-Loup? Su di lui, niente, si starà forse chiedendo l’appassionato del Tesoro del castello senza Nome. No, su di lui c’è qualche notizia … ma occorre andare per ordine, perché, come s’evince dal titolo dato a questo paragrafo si tratta d’una vera e propria grana, come si dice.

Non è questa la sede comunque per addentrarsi nei particolari e sviscerare tutta la vicenda poiché queste sono solo note d’aggiornamento, ed allora brevemente: come ho detto, il sito di riferimento per tutti i fan è jupe.be/galapiats, dove ci sono le varie pagine dedicate agli attori, alle notizie che apparvero sulla stampa d’oltralpe (è un sito belga,in quanto la produzione è franco-belga e la prima puntata del telefilm andò in onda il 23 dicembre 1969). C’è anche la pagina delle FAQ, ossia delle domande più frequenti, e qui si può leggere (per chi conosce un poco di francese, però) che non si hanno notizie di Philippe Cantrel e che sarebbe deceduto in un incidente automobilistico negli anno ’70.

La notizia è del tutto infondata: Philippe Cantrel (Normand era uno pseudonimo) è vivo e risiede appena fuori Parigi, ma il fatto grave è questo e solo questo: che lo stesso Philippe ha mandato dei messaggi di saluto sul sito suddetto, e tutti, dicesi tutti, tutti questi suoi messaggi sono stati tolti dalla creatrice del sito stesso, Gabrielle Loodts, la quale si ostina a crederlo morto e così, per “false notizie riguardanti Philippe Normand” (traduco quello che Loodts stessa ha scritto sul sito), Gabrielle Loodts ha bloccato l’accesso in scrittura alla pagina d’accoglienza, pagina d’accoglienza dove ogni fan poteva lasciare il suo saluto e il suo ricordo. Non faccio commenti.

In ogni caso, se sapete solo qualche parola di francese andate su facebook, digitate Philip Cantrel e vedrete che tra i vari Cantrel poi pescate quello “giusto”, oppure, sempre su facebook, digitate Galapiats francotte e vedrete che sulla pagina ci sono vari messaggi di Philippe e dunque potete ben salutarlo: non gli farete altro che piacere. Insomma, una qualunque Gabrielle Loodts non rovinerà certo l’affetto e la memoria per Jean-Loup né per Il Tesoro del Castello senza Nome.”

Immagini


Aggiornamento da Ettore Demicheli

Ancora Harry Brent, per comunicare agli appassionati che ancora non lo sapessero, che il sito dedicato al Tesoro del Castello senza Nome, ossia www.jupe.be/galapiats è stato riaperto, ossia si possono di nuovo inviare messaggi al Libro d’Oro.

La creatrice del sito stesso, Gabrielle Loodts, è stata convinta, convinta del fatto che Philippe Cantrel, lo Jean-Loup del telefilm è vivo e vegeto e non deceduto in un incidente stradale negli anni ’70 come si vociferava da tempo e riportato anche sul sito stesso. La foto di Philippe gli è stata inviata da qualche fan, è una foto che potete vedere in questa stessa pagina e scattata da me nel gennaio di quest’anno a Parigi, nel corso d’una intervista che ho fatto a Philippe. La storia della ricerca di Philippe – non si avevano più sue notizie da ben 33 anni… – ha richiesto tre stagioni, une mezza estate, un autunno intero ed un inizio d’inverno per poter annunziare la primavera: agli atti, risulta che i protagonisti di questa ricerca sono tre persone, il sottoscritto, Andrea Medori e sua sorella Antonella, preziosa collaboratrice ed interprete.

Chi fosse interessato a leggere questa storia e relativa intervista che ho intitolato ‘Avventura’ può scaricarla cliccando qui.


Ulteriore aggiornamento da Ettore Demicheli

Il tesoro e il cuore

Ma come mai Il Tesoro del Castello senza Nome non è stato un grande INsuccesso, invece del successo internazionale che è effettivamente stato?

La domanda non è inutile, facciamo un attimo mente locale: Cowboy ha sedici anni più o meno e gira ancora con due pistole di plastica ai fianchi ma dovrebbe allora averne 6 di anni…Jean-Loup è un “signorino” ben vestito, pudico, gentile, cavalleresco, non sorride quasi mai, e il massimo che si permette è un bacio sulla guancia di Marion. Patrick fa delle citazioni in latino e Franz le traduce a Lustucru; beh, vi sembrano ragazzi del 1970 questi? E Marion? Marion praticamente non parla quasi mai tranne che nell’ultima puntata nel breve discorso di commiato a Jean-Loup, stop.

Come mai, dunque, questo telefilm è ancora ricordato a 40 anni dalla sua prima “uscita” pubblica sul canale televisivo belga? Certo la musica ha avuto un impatto che non si esagera se si dice quasi uguale alla vicenda stessa: il fan che non sente più la sigla da magari come minimo trent’anni, alle prime note ed alle voci del coro viene come “aggredito” da un’ondata di ricordi e nel’ascoltare quella musica si sente improvvisamente felice senza forse neanche saper bene il perché.

Non la faccio lunga, e sostengo che proprio la “storia d’amore” – ossia un infatuamento tra adolescenti – che rimane sospesa, nascosta, tacitata e come ininfluente sull’inter vicenda sia stato il fattore determinante e duraturo del successo di questo telefilm.
Sì, se Jean-Loup e Marion si fossero sbaciucchiati in qualche puntata, se Marion “ci fosse stata” col bel moretto beh, l’identificazione coi due e con la loro storia di silenzi e sguardi non ci sarebbe mai stata e nessuno di noi li avrebbe forse più nella memoria. E’ un telefilm terribilmente pudibondo, questo, dove la scena d’amore più ardita si risolve appunto in un bacio su d’una guancia e finisce lì. Ma a mostrare due ragazzini che si sbaciucchiano sono buoni tutti, non è questo un problema, il problema è tenere desta e anzi vivissima l’attenzione su loro due senza però mai mettere al centro questo infatuamento. Pierre Gapsrd Huit, ilregista, lui c’è riuscito.

Ai bambini d’allora è rimasta impressa per sempre l’immagine di Marion che dice “Jean-Loup!” con apprensione mentre lo vede andarsene da solo nel castello dove ci sono i banditi, e soprattutto l’inquadratura finale nella seconda puntata, quando Marion, fissato Jean-Loup, abbassa lentamente gli occhi: è tutto cominciato in quel momento, e per Jean -Loup tutte le bambine ed i bambini d’allora, cominciò un gioco d’identificazione nell’una e nell’altro che continuerà sino alla fine dell’ultima puntata. E oltre.

Se c’è un sito dedicato a questo telefilm dove i messaggi nel Libro d’oro si inseguono e si richiamano l’un l’altro, con un refrain quasi fisso: la sigla inziale (e finale), Jean-Loup e Marion, se i fan di Belgio, Italia, Francia, Portogallo ecc mandano ancora e sempre i loro messaggi, beh allora forse questo ingenuo e pudibondo telefilm è arrivato dove tanti altri sceneggiati e telefilm per ragazzi meglio fatti, meglio interpretati e meglio diretti non ci sono riusciti ad arrivare.

La storia dell’infatuazione di Jean-Loup e Marion rimane il vero e duraturo tesoro di questo telefilm, una “prima volta” per tutti quei bambini che assistettero “dal vivo” a quella storia per poi riviverla dentro di loro e fuori di loro “.. perché dove sarà il tuo tesoro là sarà il tuo cuore” (Vangelo)

In this article

Join the Conversation

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

6 comments

  1. Nilus

    In realtà Jean Loup si integra quasi subuto nel gruppo dei Cinghiali, e le prove di ammissione non prevedono un “torneo” con lancia ma solo con la bici oppure una scalata con pesi, e CowBoy non portava affatto le pistole …

  2. Fabrizio Di Dio

    Vorrei aggiungere un dettaglio alla ottima disquisizione gia’ fatta da Ettore sul perche’ questo telefilm ci e’ rimasto nel cuore. Concordo pienamente con la sua teoria ma devo aggiungere anche che la RAI ai tempi con il suo doppiaggio rese ancora piu’ caloroso il velato romanticismo fra Marion e Jean Luc (lasciatemelo scrivere con la C perche’ nel doppiaggio RAI il suo nome era stato riadattato cosi’).

    Nella memoria di tanti di voi immagino sia rimasta sino ad oggi, al momento in cui leggete queste mie righe, seppellita una ulteriore battuta di Jean Luc non presente nella recitazione originale francese ma assolutamente inventata nel riadattamento italiano. Mentre JL nell’ultimo episodio bacia Marion le pronuncia “Marion, mi sei tanto cara…” La RAI approfitto’ degli istanti in cui le labbra di JL restano nascoste dietro la guancia di Marion per fare pronunciare queste parole in mancanza del corrispondente labbiale. Io ricordo che quando le ascoltai mi batte’ il cuore dall’emozione trovando in esse finalmente il momento cruciale della attesa pre-dichiarazione d’amore.

    Adesso, qualcuno di voi è tornato a ricordare questo momento? Come faccio a ricordarlo io? Perche’ una delle migliori cose che ho fatto in questi miei 44 anni di vita e’ stato tenere una registrazione dell’audio di quella messa in onda. Purtroppo infatti, l’edizione in DVD della Yamato non adotta quel doppiaggio che quindi oggi rimane inedito e forse stipato dentro gli archivi storici RAI. Se come me ci tenete a recuperarlo accolgo proposte e collaborazioni per portare avanti una richiesta alla RAI finalizzata alla recupero di esso, prima che lo gettino via, e sperando che non sia gia’ tardi

  3. alain

    Mi sono accorto del doppiaggio cambiato. Ho di recente visto il dvd e la scena finale cita John Travolta al posto, credo, dei Beatles. Questo inquadra abbastanza il doppiaggio al 79/80. Tra l’altro, il doppiaggio nuovo non migliora la pronuncia del povero Bruno col cognome ‘lapuàn’, come Gino Cervi chiamava il suo assistente negli sceneggiati di Maigret(ne risento ovviamente per motivi personali), ma dai doppiatori italiani ci siamo beccati un po’ di tutto…

    Mi sono letto tutta l’avventura dell’incontro con Normand, mi spiace non aver potuto contribuire perché a Parigi ci vado abbastanza, ma non ho ancora capito se l’autore scrive anche qui, ha la mia ammirazione.

    Alain

  4. Jommy

    Mi dispiace dover annunziare che Philippe Cantrel, lo JeanLoup del nostro telefilm, ci ha lasciati il 24 gennaio 2013, dopo lunga malattia.
    Incredibilmente, i parenti di Philippe hanno deciso di divulgare la notizia solo l’8 d’aprile, il giorno del suo compleanno.
    La polemica su questo mi riservo di farla, se la faccio, in altra sede.
    Ho scritto a Béatrice Marcillac, che impersonava Marion, e m’ha risposto così(traduco): “E’ una notizia ben triste. La vita è davvero corta e occorre viverla pienamente! Grazie del messaggio. Cordialmente”

  5. Jommy

    Ritornando alla scomparsa di Philippe Cantrel, ed al fatto che i parenti han dato la notizia ( a me su facebook, da parte del nipote) solo l’8 aprile, invito chiunque interessato a leggere la nota che ho scritto sulla mia pagina facebookiana:
    https://www.facebook.com/jommy.cross28?ref=tn_tnmn

  6. anubi68

    in realtà Cowboy le pistole le portava e lo si vede subito quando gioca con il lazo.Per quanto riguarda le prove sostenute da Jean Lup per entrare nei cinghiali,non ricordo scalate con pesi sui pendii delle Ardenne.Che mi ricordi io…,le prove erano tre:
    1) Colpirsi con delle palle metalliche intrise di catrame ed evitarle con scudi.
    2) Scontrarsi in duello con delle biciclette scassate in mezzo a un campo di calcio.
    3) Girare bendati con dei go kart.
    Se ho omesso qualcosa…,chiedo scusa !!!

error: Il contenuto della pagina è protetto!