Il missile TOR e il missile MACH-X della Quercetti

Cosa c’era di più bello di lanciare altissimo nel cielo un missile di plastica che poi scende piano con il paracadute? Bastava avere il TOR o il MACH-X,...

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Cosa c’era di più bello di lanciare altissimo nel cielo un missile di plastica che poi scende piano con il paracadute? Bastava avere il TOR o il MACH-X, i missili preferiti dai bambini italiani degli anni ’60 e ’70.

Negli anni 60 Alessandro Quercetti inventò un missile di plastica da lanciare con la fionda a elastico in grado di raggiungere i cento metri d’altezza e dotato di un paracadute per un rientro ‘morbido’.

Era il missile ‘TOR‘, che diventerà immediatamente un gioco di grande successo. Quando uscì nella seconda metà degli anni ’60, era confezionato in una scatola allungata, mezza nera, suddivisa internamente in due scompartimenti: uno per le componenti della fionda e della base di lancio con un libretto di istruzioni in 4 lingue, l’altro per contenere il missile, la capsula e il paracadute. Il suo prezzo era di 500 lire.

missile tor    tor

Negli anni ’70 la Quercetti propone ai bambini italiani sia una nuova versione di TOR in plastica più robusta e flessibile, con la punta di gomma assai più pesante dell’originale e la fionda dotata di un elastico molto più sottile e più corto della fionda originale (per rendere il giocattolo il meno pericoloso possibile, ma le prestazioni non sono più quelle di una volta!), sia un’evoluzione del missile TOR chiamato MACH-X.

Il MACH-X era venduto in imballaggio blister con plastica trasparente, il colore del missile era sul bianco crema anziché il grigio pallido del TOR. Il MACH-X si lanciava con un elastico tenendolo per i piedi e che quando arrivava in alto apriva (ma non sempre …) un paracadute.

A volte l’ogiva si apriva, a volte il missile tornava giù velocemente ancora tutto intero e si schiantava al suolo; a volte il paracadute si apriva, a volte si attorcigliava e si schiantava al suolo. Era ad ogni modo abbastanza normale effettuare lanci spericolati che facevano atterrare ineluttabilmente il missile sulla cima degli alberi i più alti o sui balconi.

La diffusione dei missili giocattolo viene presto seguita da numerose aziende con prodotti minori, ma non meno creativi, tra i quali ricordiamo il ‘Parascensonal Eolo’; il Papa-Razzi che al suo interno aveva dei figli-missili che si liberavano in aria; un altro missile che addirittura liberava in cielo un’intera squadra di paracadutisti (molto bello, la menata era piegare tutti i paracadute uno a uno e rimetterli nell’ogiva).

Missile Mach-X Quercetti 1

Missile Mach-X Quercetti 2

mach_x_4

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mach_x_3_medium  mach_x_5 mach_x_9

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3 comments

  1. MAXIMPERATOR

    Mi ricordo di questo gioco,sempre in una piazzetta dove non passavano macchine ; solo che noi avevamo creato una variante fai-da-te : ci si costruiva un paracadute con pezzi di plastica e un soldatino , poi chiudendo il tutto lo lanciavamo con una fionda e si faceva a gara a chi lo spediva più in alto e con regolare apertura del paracadute ; si passavano intere serate giocando così ….. . Il bello del gioco era anche costruire il paracadute ,trovare la plastica più leggera ma resistente e il soldatino non troppo pesante ; un po come costruire un aquilone….. , il gioco dovevi crearlo tu, inventare delle varianti anche perché soldi non te ne davano per principio (“se no poi si viziano, i bambini” sentivo dire ….) .
    Adesso direi che eravamo felici e non sapevamo di esserlo, anche se durante la adolescenza sentivo di aver passato un infanzia infelice e repressiva , un senso di non aver contato nulla, di essere stati trattati collettivamente come dei disgraziati . Io poi ho sofferto quel senso di separazione tra i sessi che negli anni ’60 portava alle classi scolastiche divise . Lo so che sto uscendo fuori tema , ma non si deve nascondere niente e non dobbiamo idealizzare l’infanzia . Chi non ricorda certe tristezze e l’angoscia di non riuscire a “diventare grandi” così da poter essere finalmente liberi !? . Si stava bene e male contemporaneamente e gli adulti sembravano dei veri prevaricatori . Scusate se mi sono dilungato e ho aggiunto anche le sensazioni negative che ho provato . Ciao a tutti .

    1. STEFANO

      Eh eh… erano altri tempi e alle elementari spesso le maestre erano manesche fino all’inverosimile, roba che oggi le avrebbero mandate in galera! Ma all’epoca pareva quasi normale che per poco non ti sollevassero dal pavimento per un’orecchia, ti mettessero in ginocchio a mezze ore di fila finché le ginocchia non facevano un male cane o persino ti spaccassero un sopracciglio col famoso manrovescio anellato magari solo perchè non stavi in fila nell’uscire da scuola…

  2. STEFANO

    Eh eh… erano altri tempi e alle elementari spesso le maestre erano manesche fino all’inverosimile, roba che oggi le avrebbero mandate in galera! Ma all’epoca pareva quasi normale che per poco non ti sollevassero dal pavimento per un’orecchia, ti mettessero in ginocchio a mezze ore di fila finché le ginocchia non facevano un male cane o persino ti spaccassero un sopracciglio col famoso manrovescio anellato magari solo perchè non stavi in fila nell’uscire da scuola…

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