La collana di libri 'Il giallo per ragazzi'

Nasce nella primavera 1970 per iniziativa della Arnoldo Mondadori Editore, con due serie parallele a cadenza quindicinale: “Hardy Boys”, romanzi gialli per ragazzi (autore: Franklin W. Dixon) e...

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Nasce nella primavera 1970 per iniziativa della Arnoldo Mondadori Editore, con due serie parallele a cadenza quindicinale: “Hardy Boys”, romanzi gialli per ragazzi (autore: Franklin W. Dixon) e “Nancy Drew”, romanzi gialli per ragazze (autrice: Caroline Keene). Raccogliendo in una apposita tessera i bollini allegati ad ogni volume si aveva diritto a ritirare un gradevole omaggio nei negozi “Mondadori per voi”, oggi non più esistenti: la divertente “confezione-bersaglio” in polistirolo, contenente la tessera di iscrizione al Club degli Hardy Boys se eri maschietto o al Club di Nancy Drew, se eri una femminuccia, e il bellissimo “Manuale del Giovane Detective” del commissario Mario Nardone. Dopo alcuni mesi di tiepido successo ambedue le collane cessarono di esistere. Viene segnalata anche la presenza di una serie dedicata ai Pimlico Boys.

A differenza delle due serie che la precedettero (Hardy Boys e Nancy Drew), ‘I Tre Investigatori ‘conobbe un buon successo di pubblico ed uscì con oltre venti titoli per alcuni anni. I libri si fregiavano della firma prestigiosa di Alfred Hitchcock, che figurava anche come personaggio, ma erano in realtà opera dello scrittore Robert Arthur, un professionista noto come autore di racconti brevi nel campo del giallo. Il corpulento Jupiter Jones – gli altri amici erano Pete e Bob – era a capo di questa agenzia investigativa formata da ragazzi, ma che non aveva nulla da invidiare a quelle ‘regolari’.

La sede del gruppo era ospitata dal deposito di robivecchi/autodemolitore dello zio di Jupiter, e le descrizioni dei cunicoli, delle vie di fuga e delle trappole (predisposte dai Tre grazie all’enorme quantità di materiale di recupero a loro disposizione) valevano da sole l’acquisto dei volumi. Se a questo si aggiungono la simpatia dei protagonisti, il sapiente dosaggio di mistero e di azione e, non ultimo, il fatto che le avventure avessero quasi sempre un taglio ‘soprannaturale’ (presunti fantasmi, mostri, cani diabolici e così via) non c’è da stupirsi che ‘I Tre Investigatori’ abbia costituito un piccolo caso editoriale nella narrativa per ragazzi. Se ve li siete persi, cercateli nei mercatini delle pulci o sulle bancarelle, leggeteli, fateli conoscere ai vostri figli. Credetemi: ne vale la pena.

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