L'aereo Turboplan

Dal roboante nome “Turboplan”, questi aeroplanini in plastica prodotti dalla Gunther erano caratterizzati da una fusoliera realizzata in plastica leggerissima gialla con applicate due ali gialle che ruotavano...

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Dal roboante nome “Turboplan”, questi aeroplanini in plastica prodotti dalla Gunther erano caratterizzati da una fusoliera realizzata in plastica leggerissima gialla con applicate due ali gialle che ruotavano con il vento e permettevano all’aereo di volare.

L’aereo era fissato ad un filo di nylon lungo circa 50 mt. ed era l’unica cosa che si riuscisse a fare restare stabilmente in aria per un tempo decoroso, preferibilmente in una giornata di vento. Questo rendeva piuttosto noioso il gioco, cosi’ per renderlo divertente si compravano rotoli e rotoli di filo da pesca per vedere quanto in alto si riusciva a mandarli.

Due finali possibili: 1) il peso del filo lo faceva dolcemente impigliare sulla cima del più alto pino marittimo dei dintorni 2) proditoriamente il filo si srotolava dalla bobina e l’aeroplanino volava libero in direzione delle lande assolate del sud.

Quando il gioco si svolgeva sulla spiaggia affollata bastava che il vento calasse per far precipitare il Turboplan sui bagnanti imbrigliandoli con il filo. L’effetto bagnante imbrigliato era meraviglioso.

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1 comment

  1. stefbal

    Caratteristica del Turboplan era il particolare (e a lungo fastidioso) rumore provocato dal roteare delle ali.

    Negli stessi anni, venne lanciato – per la gioia di chi si addormentava sotto l’ombrellone – il più silenzioso “Paracadutista”: un’altra variante dell’aquilone costituito da un pupazzo (raffigurante appunto un paracadutista) in robusta plastica grigia legato ad un paracadute in plastica leggera trasparente decorata a spicchi bianchi e rossi, che il vento gonfiava issando il pupazzo in aria.
    Per volare l’aquilone-paracadutista a causa del suo peso aveva bisogno di un vento di discreta intensità, tanto che questi giocattoli uscivano da cabine e ripostigli per lo più solo nelle giornate estive di tempo più incerto. Per ovviare ad una eventuale eccessiva portanza del paracadute in condizioni di forte vento, la confezione del gioco consigliava di riempire parzialmente d’acqua il pupazzo, che era nfatti cavo all’interno e provvisto di un piccolo tappo apribile.

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