Le matite, i pennarelli e tutte le cose per colorare e scrivere

Ecco le cose con cui abbiamo imparato a scrivere e a disegnare: i pennarelli Carioca sfaccettati; i pastelli a cera; la biro Carioca a dodici colori; i pennarelli...

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Ecco le cose con cui abbiamo imparato a scrivere e a disegnare:

i pennarelli Carioca sfaccettati; i pastelli a cera; la biro Carioca a dodici colori; i pennarelli Giotto rotondi; i pennarelli Carosello; le matite colorate Giotto di legno grezzo non verniciato dai nomi ‘esotici’: Terra di Siena, Blu Cobalto, Blu Oltremare, Ocra, Rosso Magenta (con lui – Giotto – sulla scatola, seduto per terra che incide la faccia di una pecora su di un sasso); dei pastelli cerati o pennarelli a punta grossa da ritagliare con una lametta a seconda della forma che ti serviva per scrivere: appuntita, rotonda, piatta a spatola; le matite Presbitero, quelle con la pubblicità dell’uomo che al posto dei capelli aveva le matite tipo porcospino!

“Con Carioca si scrive e si gioca!”. Dapprima con un variopinto ballerino brasiliano, poi con il simpatico sceriffo Carioca Joe, la Universal di Milano pubblicizza i suoi pennarelli Carioca, di ottima resa e dalle bellissime tinte: stupendi il rosa e l’azzurro. Di biro Carioca ce n’erano da 2 o 4 o 6 colori. I patiti della cancelleria impazziscono di gioia alla fine degli anni ’60 quando la Universal di Milano lancia sul mercato una biro simile ad un missile, dotata di ben dodici colori tra cui un illeggibile giallo, un delizioso fucsia e un paradisiaco celeste. Difficile da impugnare per le sue dimensioni da ordigno, è ancora oggi prodotta con inchiostro profumato in modo diverso a seconda del colore.

Simili ai Carioca ma più corti e con il cappuccio bianco anziché nero sono i pennarelli Giotto prodotti dalla FILA – Fabbrica Italiana Lapis Affini – di Firenze. Da ricordare per la bella scatola raffigurante Giotto, ancora giovine ed ignaro pastorello, che ritrae con rara maestria le sue pecore disegnandole su un sasso con un pezzo di carbone, mentre Cimabue lo osserva di nascosto. All’interno della confezione, da 6, 12 e 24 bellissimi colori, era sempre presente un segnalibro omaggio.

Il primo approccio con le tecniche pittoriche più complesse veniva fatto coi pastelli a cera, ossia dei bastoncini in cera molto dura prodotti dalla FILA o dalla Adica-Pongo che, opportunamente temperati per mezzo di un apposito strumento, consentivano qualche potenzialità cromatica in più rispetto alle tradizionali matite colorate. Se si aveva del talento il passo successivo erano i costosi pastelli ad olio (tipica marca: Panda Talens), morbidissimi, grassi, simili a bastoncini di rossetto, coi quali si potevano creare grandi effetti come con il pennello ed i colori ad olio.

I pennarelli Carosello erano prodotti dalla Walker ed erano la versione gigante dei pennarelli Carioca e Giotto per la loro punta di generose dimensioni. Ottimi per colorare i grandi spazi come il cielo, il mare e i prati, avevano il pregio di regalare in ogni confezione una bustina di figurine dei calciatori della Panini Modena.

La FILA di Firenze, oltre ai pennarelli ed alle tempere, produsse negli anni ’60 e ’70 delle matite colorate rimaste nel ricordo di tutti. Disponibili in scatole di 6, 12, 24 e addirittura 48 tinte, ovviamente con segnalibro omaggio annesso, si potevano acquistare nella versione di lusso con il corpo smaltato e le scritte in oro oppure in una versione economica, ma non meno affascinante, realizzata in legno grezzo non verniciato con scritte nere. Da ricordare i nomi delle tinte piu` insolite: Bianco per disegnare sui fogli neri, Terra di Siena, Terra di Siena bruciata, Blu cobalto, Blu oltremare, Blu di Prussia, Bistro, Palissandro, Verde Paolo Veronese, Rosa carne, Rosso carminio, Rosso vermiglione.

E d’altro canto, il formulario di geometria dato in omaggio dal cartolaio, ci ricordava che “se nel disegno vuoi prender otto, matite FILA, pastelli Giotto!”.

E tutto questo bendiddio di matite, penne e pennarelli stava negli astucci, quelli economici fatti a busta di plastica colorata dove non si trovava mai niente quando serviva qualcosa, e gli astucci belli, che si aprivano con la lampo e con tutti gli elastici alti per tenere ferme ed in ordine le cose.

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1 comment

  1. kleiner pal

    Ho ritrovato una Carioca… che piccola nella mano di un adulto.

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