Le sigle dei break pubblicitari RAI

Negli anni ’60 la RAI decide di introdurre più pubblicità nel suo palinsesto. Fino ad allora l’unico momento dedicato alla réclame era solo Carosello. Alla radio questo significò...

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Negli anni ’60 la RAI decide di introdurre più pubblicità nel suo palinsesto. Fino ad allora l’unico momento dedicato alla réclame era solo Carosello. Alla radio questo significò la nascita dei “radiotempi”, spot pubblicitari sceneggiati con attori e musiche (jingles), non più letti da asettici speakers. Ed alla TV? Ecco l’elenco dei vari programmi. Teniamoci forte, si parte!

– Ore 13:25: Break, prima del TG delle 13:30. Nasce nel dicembre 1967, con una frenetica sigla costituita da un vai e vieni di disegni geometrici.

– Ore 17:00: Girotondo. Precedeva la TV dei Ragazzi con una fantasmagorica sigla raffigurante un mappamondo realizzato con delle cartoline. Coerentemente con la sua fascia oraria era tutto dedicato alle pubblicità di giochi e merendine.

– Ore 18:30: Gong, al termine della TV dei Ragazzi, con un pupazzo del tipo “Jack-in-the-box” che saltava fuori da una scatola battendo per l’appunto un gong.

– Ore 19:55: Tic Tac, che precedeva i programma delle ore 20 quali “Cronache dei partiti”, “Cronache italiane”, “Oggi al Parlamento” e amenità similari. La delicata sigla di Tic Tac era costituita da tre omini che saltellando ritmicamente dentro un televisore stilizzato ne balzavano fuori al termine della sigla d’apertura per rituffarcisi dentro nella sigla di chiusura. Nell’estate 1969 la sigla diventa un vero mito della nostra generazione: alcuni buffi giocatori di golf, al ritmo del Tic Tac, vanno in buca con straordinaria maestria.

– Ore 20:25: Arcobaleno, che precedeva il TG delle ore 20:30. Un arco scoccava con energia un dardo che centrava perfettamente un bersaglio.

– Mezza sera: Do-Re-Mi. Nasce nel dicembre 1967. Distensivo e assai gradevole, aveva un’elegante sigla costituita da composizioni geometriche in armonioso movimento.

– Fine trasmissioni: Break, identico al Break delle 13:30.
Il Secondo Programma trasmetteva invece “Intermezzo” prima del programma delle ore 21:15, dopo il Telegiornale. I suoi spettacolini animati erano una valida alternativa a Carosello nelle sere in cui si sceglieva una trasmissione che non fosse sul Nazionale, per esempio il Rischiatutto o la serata di prosa al venerdì. Grandi disegnatori quali Gibba e Sandro Lodolo, autore anche della sigla di Rischiatutto, diedero vita a indimenticati intermezzi, che si concludevano tutti con il malinconico e struggente “Pensierino della sera”. Il più famoso rimane probabilmente quello con gli stravaganti personaggi mezzi uomo e mezzi bicicletta, creati da Sandro Lodolo con genio artistico più unico che raro. Anche di Intermezzo non esistono registrazioni, se non nel grandissimo cuore dei ragazzi degli anni ’60.

Nell’estate del 1973 la RAI soppresse tutti questi programmi per sostituirli con anonime rubriche che avevano in comune, nella sigla, la lettera P (pubblicità). Ad “Intermezzo” capitò una sorte anche peggiore, poiché i gentili spettacolini di cui era composto furono sostituiti dalla scialba animazione di un pagliaccio che “fa girare le palle”, come acutamente ironizzato nel film “Signore e signori, buonanotte”. E’ davvero la fine di un’epoca.

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